Pronto per le scene "Putenti e pizzenti" il nuovo spettacolo di Carlo Barbera, che debutterà in autunno

"Due anni di studio e lavoro, ora finalmente siamo alla fine, o quasi, perchè ancora ha da passa 'a nuttata" questo mi dice Carlo Barbera quando gli chiedo cosa abbia in cantiere per le prossime stagioni. "Una fatica nuova, di ricerca, costata tanto, ma che oggi finalmente è terminata, almeno nella sua stesura generale" perchè Carlo è abituato a farne diverse di stesure fino a scegliere alla fine quella definitiva, che vedrà le scene e che poi sarà continuamente rivisitata e corretta. Una cosa è certa, non sarà da solo sulla scena per uno spettacolo, su cui è abbottonatissimo, a parte la notizia che si tratta di una lettura, in chiave barberiana, della Battaglia delle Termopili, tratta in parte dalle cronache di Erodoto di Alicarnasso e Plutarco; in parte dal film Trecento; in parte da altre fonti varie.
Il resto preferisce tacerlo, non vuole dare altre notizie "chi verrà vedrà" ci dice "come certi giochi di una volta, se vuoi vedere devi pagare". E quando parla di pagare non si riferisce solo al biglietto ma alla capacità dello spettatore di accettare le sue proposte, sempre particolari, provocatorie e nuove.
"Spesso mi chiedono di riprendere certi spettacoli degli anni passati, ma, a parte il fatto che è difficile trovare bravi attori, è proprio che oggi ci sono delle cose che non mi piace più fare. L'essere umano va avanti, l'artista deve sempre correre a ricercare nuovi linguaggi, se no che senso ha?"
Lui di nuovi linguaggi ne sperimenta spesso, perchè è uno che scrive e non s'accontenta di essere la replica di se stesso.
Gli chiedo se prevede un ritorno alla prosa; ride leggermente e poi risponde: "Non l'ho mai abbandonata, fino all'anno scorso, con Lupo di mare, siamo riusciti a portare in giro la prosa e la narrazione insieme, stupendo e affascinando, in alcuni casi facendo anche commuovere. Ma è una prosa diversa dalla commedia e dalle commedie, che si vedono in giro, in cui cambiano i titoli, le storie, ma i personaggi sono quelli.
Questo non mi appartiene più. Non dico che sia giusto o sbagliato, ma per me non è praticabile. Io ho bisogno di emozioni nuove per trasmetterle al pubblico, se no smetto di fare il teatrante"
E' lapidario Carlo Barbera, mentre si sta preparando per la stagione estiva, in cui cerca di portare in giro il suo ultimo lavoro "Fabula" e pensa all'autunno, perchè "poi il tempo passa in fretta e ci si ritrova spiazzati".

Luisa Buonafede