Festival dei Cantastorie

Finalmente qualcosa si muove in favore della riscoperta e scoperta di quello che è un fenomeno mai sopito, anche se a qualcuno fa comodo affermare così. In realtà i cantastorie siciliani non sono mai scomparsi, lo dimostra il fatto che il 25 marzo 2017 a Paternò eravamo in dodici a rappresentare varie province, tra cui due calabresi, e certamente non eravamo tutti, perchè alcuni erano impegnati e non ce l'hanno fatta a venire, mentre altri non hanno accettato di federarsi. Sono scelte, nessuno può costringere nessuno. Ma noi c'eravamo ed eravamo in tanti in quella che viene chiamata la Casa museo del Cantastorie e che diventerà certamente il punto di rifeimento mondiale per quest'arte. E' sicuramente grazie all'opera di Franco Occhipinti, dell'associzione Gli ultimi Cantatasorie, se siamo riusciti a sederci attorno a un tavolo e discutere del nostro futuro, che appare veramente interessante, sicuramente irto di difficoltà, ma sono certo che riusciremo a superarle, perchè siamo uniti e concordi in un comune obbiettivo: portare avanti la nostra arte e farla conoscere al mondo.
Il Cantastorie è vivo, in varie forme, da quelle più tradizonali a quelle più nuove a quelle che mettono insieme tradizione e innovazione, perchè tutto si evolve, ma bisogna sempre guardare indietro per andare avanti.
Così nasce l'idea di realizzare proprio a Paternò, nella prima settimana di settembre, il festival del Cantastorie, una rassegna che vedrà esibirsi i cantastorie siciliani e calabresi in una kermesse che durerà alcuni giorni. Ma non è questo l'unico impegno che si profila, perchè la volontà è quella di procedere con il riconoscimento da parte dell'Unesco dell'arte del Cantastorie come Patrimonio dell'umanità, oltre a tutta una serie di impegni che certamente vedranno protagonisti i Cantastorie.