Un Festival nel catanese

Si riparte coi Festival di cantastorie e si prende il via da San Gregorio, un paese attaccato a Catania, dove l'opera incessante di Alfio Patti, l'aedo dell'etna, unisce in due splendide serate quelli che si autodefiniscono "i quattro moschettieri": Carlo Barbera, Alfio Patti, Luigi Di Pino e Nonò Salamone, che insieme formano l'Associzione Cantastorie Siciliani, un progetto importante cui stanno lavorando già da quasi un anno. Così il 12 e 13 maggio presso l'Auditorium Comunale di San Gregorio i quattro si esibirano in due splendide serate di spettacolo, dedicate all'arte del Cantastorie. Aprirà la rassegna Carlo Barbera, che verrà seguito da Alfio Patti; il giorno dopo comincerà Luigi Di Pino e chiuderà la manifestazione Nonò Salamone, decano dei Cantastorie Siciliani.
Quattro artisti, che esprimono quattro stili diversi, ma che concorrono alla difesa e diffusione di un'arte, che fa parte del DNA siciliano: il racconto, tra musica e declamazione, con l'appoggio importantissimo dei cartelloni illustrati, scenografia degli spettacoli del Cantastorie.

Mi sono preparato in maniera maniacale per affrontare la serata di ieri sera, importantissima, non soltanto per me ma per tutta lo nostra Associazione Cantastorie Siciliani, che condivido con Luigi Di Pino, Alfio Patti e Nono Salamone.
Mi sono preparato con lo studio dei dettagli, perchè sapevo che mi sarei trovato davanti a un pubblico per me nuovo, ma competente, in quanto abituato a certi spettacoli, non a caso proprio Alfio Patti, l'aedo dell'Etna, vive a San Gregorio e da anni si esibisce davanti a quel pubblico; non a caso già l'anno passato c'era stata una manifestazione uguale e quindi non si poteva rischiare di trovarsi impreparati.
Il giorno prima, il venerdì, mi comincia ad arrivare il raffreddore e mal di gola. E allora che fai? Chiedi aiuto alla Bentelan, sperando che ti assista almeno fino alla fine dello spettacolo. E così è stato, il Cortisone ha fatto il suo lavoro. Certo oggi il mal di gola è tornato, ma non fa niente, perchè stasera sarò in platea a gustarmi Luigi e Nonò.

Ma ieri sera è stato magico, quarantacinque minuti sul palco, in compagnia dei miei animaletti, del mio cilindro, del mio gilet e della mia chitarra, per raccontare le storie di Fabula, una parte, ovviamente, in quanto lo spettacolo è più lungo e prevede anche la presenza di Natalia Silvestro, che ha comunque avuto i suoi applausi riguardo la scenografia, sicuramente una novità nel panorama cantastoriale.

Alfio Patti ci lavorava da quasi un anno a questo festival e devo dire che ha lavorato bene, lo dimostra la grande presenza di pubblico, fatto da gente che ha ascoltato con attenzione ed ha applaudito, anche a scena aperta, cosa difficile quando fai il cantastorie.

Che dire? E' stato bene studiare e prepararsi, perchè è questo che fa la differenza tra il professionista e il dilettante: nulla si deve lasciare al caso, perchè questo, sul palcoscenico, è il nostro peggior nemico.